A mio parere, il contesto culturale della post-modernità può essere considerato come una miscela esplosiva per la mentalità magico-occultistica. Intendo dire che le basi culturali che caratterizzano la società attuale (mi riferisco in particolare al mondo occidentale e alla civiltà tecnica che in esso si è sviluppata), sono elementi catalizzatori per la nascita e lo sviluppo di atteggiamenti devianti rispetto alla religiosità naturale, intesa come quel sentimento religioso che ha permeato fortemente la cultura occidentale e quella di molti popoli di varie parti del mondo, in cui si riconosce e si afferma la trascendenza di Dio sulle creature, il suo essere personale e la sua sacralità e ci si rivolge spontaneamente alla divinità con rispetto e con senso di sottomissione, con venerazione e con timore.
[1] Cf AA.VV., Le sètte religiose: una sfida pastorale, ESD, 1991; L. R. Kurtz, Le religioni nell’era della globalizzazione, Il Mulino, 2000; M. Introvigne, Il sacro postmoderno: Chiesa, relativismo, nuova religiosità, Gribaudi, 1996; A. Molle, I nuovi movimenti religiosi, Carocci, 2009; M. Introvigne, Il cappello del mago. I nuovi movimenti magici dallo spiritismo al satanismo, SugarcCo, 2003. Anche il Ministero degli Interni Italiano si è occupato di questo tema, pubblicando nel 1998 i risultati di una ricerca in un rapporto del Dipartimento di Pubblica Sicurezza dal titolo: “Sette religiose e nuovi movimenti magici in Italia”, Febbraio 1998.
[2] Cf G. Filoramo, I nuovi movimenti religiosi: metamorfosi del sacro, Laterza, 1986; J. Sudbrack, La nuova religiosità. Una sfida per i cristiani, Queriniana, 1988; C. Gatto Trocchi, Viaggio nella magia. La cultura esoterica nell’Italia di oggi, Laterza, 1996.
[2] Cf G. Filoramo, I nuovi movimenti religiosi: metamorfosi del sacro, Laterza, 1986; J. Sudbrack, La nuova religiosità. Una sfida per i cristiani, Queriniana, 1988; C. Gatto Trocchi, Viaggio nella magia. La cultura esoterica nell’Italia di oggi, Laterza, 1996.