giovedì 6 dicembre 2012

Cause di sviluppo della mentalità magico-occultistica nella postmodernità/1


Il piano esistenziale: individualismo, esaltazione del sé e fuga dalla storia
Una caratteristica della civiltà odierna è l’esaltazione dell’individuo, della singolarità di ciascun essere umano e della sua indipendenza. Si parla di soggetto per indicare la persona. L’«io» personale è diventata la realtà da cui partire per esplorare il mondo e per comprendere le cose. Il proprio punto di vista, il «secondo me» costituisce una specie di assoluto, il riferimento fondamentale per valutare la bontà dei propri pensieri e delle proprie azioni. L’esperienza individuale è rivestita di un alone di sacralità, che la rende intangibile e le fa assumere un valore incondizionato, non opinabile. Ci si appella alla propria «coscienza» per giustificare le scelte più varie, molte volte in contrasto con una visione oggettiva della realtà e dei valori che dovrebbero costituire il riferimento per le decisioni personali. Ci si sente sempre meno parte di istituzioni ufficiali e si cerca di svincolarsi da ogni forma di giudizio esterno che venga percepito come una specie di coercizione.
Questo incentrarsi sull’uomo, che potremmo chiamare «svolta antropologica», ha interessato dapprima la filosofia, poi la scienza e in diverse forme la teologia, la letteratura, l’arte, fino a influenzare l’intera cultura occidentaleEssa viene a delinearsi chiaramente in Feuerbach e in Nietzsche, privando l’esistenza umana del suo riferimento a Dio o almeno al Dio cristiano. Il centro dell’universo non è più il Creatore, ma l’uomo e il Dio personale della tradizione ebraico-cristiana è considerato un dio inferiore, retaggio di arcaiche morali dogmatiche. Così l’unico riferimento principale per l’uomo rimane il Sé e l’unica via di salvezza possibile la trascendenza orizzontale dello «spirito» umano nella direzione dell’esercizio delle facoltà superiori per svincolarsi dal mondo limitato e vincolante delle pulsioni vitalistiche (sublimazione dell’inconscio) oppure nella direzione dell’annichilimento nello «spirito del mondo» per trovare una nuova «identità», rinunciando alla propria «individualità».

Questa tendenza al soggettivismo e all’individualismo viene ad incontrare, nell’epoca della globalizzazione, le religioni e filosofie orientali, che in parte presentano concetti simili a quelli proposti dalle correnti filosofiche di matrice ateistica e con le quali si alleano alla ricerca di un «dio all’interno di se stessi». Esse insegnano che per realizzare le proprie potenzialità bisogna superare il proprio ego per divenire il «dio» che ognuno infondo è già. Ciò caratterizza e accomuna tutto il vasto movimento del New Age, ma trova un singolare parallelo nella visione psicanalitica junghiana e nelle concezioni che si ispirano alla psicologia del profondo, come ad esempio la psicologia transpersonale.
Nei contesti o approcci teorici in cui si fa consistere la realtà ultima e «vera» nel proprio Sé, o in qualcosa in cui il Sé debba identificarsi e fondersi, la storia umana e il mondo visibile vengono a perdere di consistenza e di valore, spesso considerati come pura apparenza (maya), come qualcosa che impedisce la realizzazione di sé. I fatti storici, in un certo senso, diventano illusione, destinata a scomparire, da cui non ci si deve lasciare influenzare e da cui ci si deve liberare. Si attua una vera e propria evasione dalla storia, che pertanto viene svuotata del suo valore e significato. Non si cerca più una corrispondenza al vero nella realtà dei fatti, ma tutto è soggetto al giudizio e alla verifica dell’esperienza individuale che avviene nell’intimo della propria psiche. Sotto l’influsso di questa mentalità, le testimonianze storiche della presenza e dell’azione di Dio a favore dell’uomo vengono relativizzate al massimo e trova spazio la possibilità di una rinascita del paganesimo, inteso in senso negativo di credenza in forze naturali che trascendono il singolo individuo, ma che rimangono comunque nella sfera del mondo materiale, dell’energia cosmica, con le quali egli dovrebbe in qualche misura riappacificarsi, identificarsi e fondersi.